Ciao,
Non so te, ma io per molto tempo sono stata cintura nera nell’arte di “scansare i conflitti” con gli altri perché li vivevo male. Quando dicevo “si” ma avrei voluto dire “no”, per esempio, ho sentito una rabbia irrefrenabile crescere dentro di me e per colpa di quel “no” non detto, sono esplosa alla prima occasione con tutta la rabbia di cui ero capace, spesso addosso a persone che non centravano nulla, come i miei figli..
Ho scoperto poi, approfondendo la tematica dei conflitti, che ognuno di noi ha il suo peculiare modo di litigare.
Mia mamma, ad esempio, tendeva ad adeguarsi alle soluzioni proposte dagli altri, rinunciando a far sentire la propria voce e quindi il proprio punto di vista. Così come lei, molte persone stanno scomode nel conflitto e per loro l’importante è far terminare subito il confronto acceso, trovare una soluzione immediatamente, anche se insoddisfacente per tutti, o per lo meno per sé stessi.
Questo atteggiamento ha influenzato molto sia me che mia sorella, portandoci a evitare i conflitti per paura di non essere ascoltate oppure, per reazione, a partire subito sulla difensiva per paura di essere poi schiacciate dalle opinioni degli altri. Capiamoci, non vuole essere un giudizio nei confronti di mia mamma. Lo so bene che ogni genitore fa il meglio che può con le risorse che ha in quel momento, ma mi ha fatto riflettere molto una volta diventata mamma e ancor più oggi che sono coach.
Ho capito che per affrontare i conflitti in modo consapevole ci sono delle regole auree da tenere bene a mente.
Il potere delle parole e delle idee
Carol Dweck, psicologa americana, nella sua teoria entitaria dell'intelligenza, ci insegna che le nostre convinzioni possono influenzare profondamente le nostre azioni e reazioni. Secondo la Dweck, se crediamo che le nostre capacità e quelle dei nostri figli siano statiche e immutabili, tendiamo a vedere i conflitti come provocazioni, o fallimenti personali. Viceversa, se adottiamo una "mentalità di crescita", vediamo i conflitti come opportunità per imparare e crescere.
Ecco alcuni spunti per espandere la nostra prospettiva e quindi il nostro comportamento:
Promuovere una mentalità di crescita:
Quando incoraggiamo i nostri figli a vedere i conflitti come opportunità di apprendimento e crescita anziché come attacchi personali, si crea un ambiente costruttivo. Invece di concentrarsi sulle mancanze o sui pregiudizi, si può lavorare insieme per trovare soluzioni e strategie;
Ridurre l'ansia da delusione:
Se crediamo che le caratteristiche dei nostri figli siano immutevoli usando delle etichette (tanto è pigro, è maleducato, è demotivato…) sarà molto facile che loro si conformino a quelle che sentono essere le nostre aspettative, anche quando sono negative. Al contrario, promuovendo una mentalità di crescita, possiamo aiutare i nostri figli a sentirsi più sicuri nell’esprimere il proprio pensiero, riducendo la paura della delusione di non essere come noi vorremmo.
Favorire la comunicazione aperta:
Noi genitori dovremmo garantire uno spazio in cui i nostri figli si possano sentire più liberi di esprimere i propri sentimenti e le proprie opinioni senza paura di essere criticati anche, e soprattutto, quando ci confrontiamo durante un litigio. Questa “palestra” della resilienza, li aiuterà a sviluppare una capacità espressiva e fiducia in sé stessi, così utile quando saranno più grandi.
Collaborazione nella risoluzione dei problemi:
Coinvolgendo i nostri figli nel trovare soluzioni, non solo li fa sentire ascoltati, ma li aiuterà anche a sviluppare capacità critiche di risoluzione dei problemi.
Prendersi cura dei bisogni e dei sentimenti di tutte le persone coinvolte in un litigio è il punto di partenza, non tanto per risolvere il conflitto di per sé, ma per usarlo come occasione di conoscenza e costruzione della relazione. Ti invito a vedere questo meraviglioso video sulla Comunicazione Non Violenta di Rosenberg bisogni e sentimenti CNV per capire meglio come funziona una relazione empatica.
💡 Come family coach, studentessa di psicologia e mamma di 3 figli, mi impegno moltissimo nel cercare di comprendere meglio le dinamiche dei conflitti familiari e come affrontarli in modo costruttivo.
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E tu come vivi in generale il conflitto? e con i tuoi figli?
Condividi le tue esperienze nei commenti qui sotto. Il tuo contributo è prezioso.
Grazie per essere parte di questa comunità e per il tuo impegno nel crescere figli consapevoli e resilienti.
Lo so, non è facile essere genitore di preadolescenti, ma tu stai facendo un ottimo lavoro!
Con affetto e gratitudine,
Giada
PROSSIMI APPUNTAMENTI
📚 Ti aspetto per il workshop sui conflitti legati alle bugie con i tuoi adolescenti. Segna sul calendario: venerdì 28 giugno, dalle 14:00 alle 17:00, su Zoom (costi e condizioni a questo link workshop sui conflitti)
🚀 Cosa impareremo durante il workshop:
🔍 a riconoscere i nostri bisogni e quelli dei nostri adolescenti: una prospettiva sorprendente e illuminante.
🌟 Strategie per affrontare i conflitti con empatia e comprensione, senza compromettere la fiducia reciproca.
💬 Come promuovere una comunicazione aperta e onesta all'interno della famiglia, creando un ambiente in cui la verità possa fiorire.
🛠️ Approcci pratici per insegnare ai nostri figli l'importanza dei valori morali e dell'integrità, preparandoli per il mondo esterno.
La strada verso la verità può essere tortuosa, ma insieme possiamo trovare il modo di affrontarla con saggezza e compassione.
👉🏻 Le iscrizioni sono limitate a 10 partecipanti e sono rimasti 3 posti Non perdere questa occasione!
Spero di vederti al workshop, dove potremo condividere insieme questa preziosa ricerca di verità e comprensione.
Per qualsiasi domanda o chiarimento, non esitare a contattarmi.
A presto!
Giada
Ciao Giada, condivido in pieno. Se posso, aggiungerei l’importanza dell’ascolto attivo durante il conflitto per saper leggere anche il “non detto”. Come dici tu, la collaborazione a trovare insieme una soluzione è fondamentale per smontare lo stereotipo in cui il genitore è sempre l’unico decisore.
Bellissima puntata, Giada! Trovo che l'intelligenza (emotiva, non soltanto cognitiva) nell'accettare e gestire i conflitti sia una delle principali 'competenze 4.0'!!! Da mamma, credo sia stata l'evoluzione alla quale sono andata incontro e della quale vado più fiera. Da insegnante, mi sembra di osservare che i ragazzi e le ragazze sono del tutto impreparati a concepire che cosa sia un conflitto e come poterci lavorare sopra. Ahimè...